La Sezione F.I.G.C. – A.I.A. Fantozzi-Gorini venne fondata nel 1954 ed è una delle più importanti associazioni sportive presenti sul territorio del comune di Pontedera. La sua storia inizia però nel 1932 come “Sottogruppo di Pontedera”, quando indirettamente faceva ancora parte della Sezione di Pisa.
Grande artefice della piena autonomia fu Osvaldo Luperini (1905-1980): giornalista inviato de “La Gazzetta dello Sport”, personaggio di spicco dello sport pontederese e primo presidente della Sezione (appunto in data 1954).
Da allora se ne sono succeduti altri otto: Aurelio Ciabatti, Elio Banti, Ferdinando Banti, Cosimo Franchini, Marco Toni, Piero Lupi, Andrea Vanni e Valter Baroncini tuttora in carica.
Quest’ultimo è stato eletto il 3 giugno 2008, dopo ed essere stato vice-presidente sotto la direzione Vanni.
FANTOZZI-GORINI
L’intestazione a Egidio Gorini e Flario Fantozzi risale alla seconda guerra mondiale, quando due giovani arbitri, proiettati verso le massime categorie, dovettero abbandonare le loro carriere per via del conflitto e di malattie incurabili.
I PIONIERI
Quanti erano gli arbitri inscritti alla Sottosezione di Pontedera, anche per brevi periodi, negli anni dal 1933 al 1945?
A quel tempo non esisteva una vera sede, i fischietti facevano riferimento a due luoghi.
Di giorno (e questo fino al 1950) tutto passava attraverso la tipografia di Osvaldo Luperini in Via della Misericordia, dove i colleghi si recavano per le urgenze e per la compilazione dei rapporti di gara.
Di notte invece il ritrovo indiscusso era il “Bar Banti” (da Marino), dove al tempo stesso potevano giocare a carte e discutere su argomenti tecnici occorsi nell’ultima domenica di gare.
Gli arbitri di quel decennio erano circa una ventina e in gran parte di Pontedera. Oltre al già citato Osvaldo Luperini: Aurelio Ciabatti, Elio Banti (futuri presidenti) e tra gli altri:
Giacinto Zoli: avvocato, figlio dell’apprezzato medico Emilio Zoli, arbitro di serie A e dirigente nazionale a carriera conclusa.
Giovanni Soladani: avvocato e amico di Giacinto Zoli.
Danilo Tognarelli: uno dei migliori arbitri a disposizione dei campionati regionali.
Oriando Orsini: uno dei grandi pionieri.
Enrico Tamberi: uno dei primi arbitri fuori quadro e in grado di plasmare i giovani coi suoi consigli.
Ernesto Mazzola: altro AFQ trasferitosi a Pontedera dopo essere appartenuto alla Sezione di Milano.
Morelli, di Marti: elemento molto originale. Fece clamore fra i colleghi per la sua sincera confessione a un Commissario Speciale che, a fine gara, gli rimproverò la scarsa mobilità per tutto il secondo tempo, durante il quale aveva arbitrato da fermo, restando confinato in una piccola porzione lungo la linea laterale. Egli riconobbe il rilievo, ma si giustificò col fatto che da quel punto poteva seguire meglio la contemporanea radiocronaca della Juventus, irradiata dalla finestra di una casa vicina.
Dino Giusti: molto diligente e preparato, non ha mai avuto rilevanti contestazioni.
Rovaldo Beccani: giunto all’Interregionale abbandonò la carriera per intraprendere quella di medico.
Lido Giglioli: imponente e sicuro nelle sue decisioni; era spesso designato per le gare più problematiche.
Ferdinando Moni: grande appassionato, sempre pronto a dirigere una gara, anche se chiamato all’ultimo momento.
Renzo Macelloni: altro arbitro molto stimato e di ottimo livello.
Giorgio Barsotti: uno dei più validi e volenterosi. Sportivo completo, con esperienze passate e presenti di ciclo-amatore, è divenuto un ottimo dirigente associativo una volta divenuto fuori quandro. Attuale tutor e arbitro benemerito con oltre 50 anni di tessera.
Tullio Bertoncini: fra i più precisi e diligenti. Prezioso vicepresidente sotto la gestione Franchini e memoria storica della sezione. Tuttora Tutor e arbitro benemerito, premiato nel 2001 per i suoi 50 anni di tessera. E’ stato eletto presidente Onorario della sezione il 3 giugno 2008.
Carlo Strazullo: da subito elemento promettente, ha avuto una carriera ricca di soddisfazione. Cultore del regolamento e arbitro benemerito, pure lui ha festeggiato i 50 anni di tessera nel 2006.
Infine:Bruno Rinaldi, Mauro Chiarugi, Franco Morelli, Osvaldo Calvani, Angiolino Cavallini, Remo Zatti.
Il Sottogruppo di Pontedera era insomma glorificato da una schiera di ottimi fischietti che lo rendevano autosufficiente dal comitato locale della FIGC.
Tuttavia, ognuno di loro desiderava la piena autonomia, per eliminare tutti gli inconvenienti del caso e fare il salto di qualità.
La parola d’ordine era: ”Bisogna diventare al più presto una sezione!”. Ci riuscirono nel 1954: molti aspiranti arbitri si presentarono presso l’Hotel Armonia per sostenere gli esami e alla fine delle interrogazioni venne raggiunto e superato il traguardo dei 30 associati.
GLI ANNI DELLA CRESCITA
Negli ambienti arbitrali locali, ma anche in tutti quelli calcistici, la costituzione della nuova sezione fu motivo di soddisfazione, capace di promuovere un rinnovato proselitismo.
Negli anni successivi molti altri giovani vennero ad aggiungersi, tra i quali: Egidio Biondi di Forcoli, Giovanni Orsini di Ponsacco, Giulio Comparini di Pontedera, Alberto Novi di Pontedera, Enzo Arrighi di Pontedera, Gian-Piero Cellai di Fornacette, Federico Caselli di Pontedera, Bruno Nesti di Perignano, Massimo Cervelli, Ferdinando Banti, Paolo Mariotti e Piero Lupi di Pontedera, Renzo Frullini (proveniente dalla sezione di Firenze), Lamberto Cosci e Cosimo Franchini di Ponsacco, Adriano Marcheschi di Cascine di Buti, Enrico Mazzinghi di Pontedera, Pietro Mascagni di Forcoli, Pier-Luigi Signorini di Ponsacco e ancora: Carino Timotei, Bruno Nesti, Giulio Lombardi, Brunello Bernacchi, Giancarlo Cipriani e molti altri.
Questa crescita, se faceva piacere in termini numerici, poneva problemi di diversa natura, in primo luogo la necessità della disponibilità di una sede adeguata. Il locale, messo gratis a disposizione una volta tantum dal proprietario dell’Armonia, non era più sufficiente ad ospitare le riunioni.
Luperini decise di ritirarsi in pensione, ma il suo vice Ciabatti decise il trasferimento presso il palazzo “La Borsa”, dove attualmente hanno trovato sistemazione le Poste Italiane.
Tuttavia, anche quella sede si rilevò ristretta, per cui sempre Aurelio Ciabatti si prodigò per ottenere in affitto, quasi alla fine della sua presidenza, un bilocale nel Palazzo Bruschi (Angolo Corso Motteotti – Piazza Martiri della Libertà), al primo piano n. 49, con accesso dalla piazza.
Detta sede venne inaugurata dal successivo presidente Elio Banti, che poi divenne l’artefice di un altro trasloco, sempre nello stesso Palazzo Bruschi, ma al secondo piano al n. 96.
Quell’ambiente è rimasto operativo sino al 2004, prima del trasferimento presso la palazzina di fianco la tribuna centrale dello Stadio Comunale “Ettore Mannucci”.
Molto vicina agli impianti di allenamento e costituita da: una sala riunioni, una presidenza e una segreteria, si sta dimostrando molto funzionale.
I PRESIDENTI
Osvaldo Luperini (1905-1980). Responsabile della sottosezione dal 1932 e primo presidente dal 1954 al ’64. Conseguì la tessera da arbitro intorno al 1924. Come fischietto diresse una finalissima del campionato regionale negli anni ’30 (categoria che allora seguiva immediatamente la Serie A a girone unico, nella quale vanta numerosi designazioni come assistente).
Nominato “benemerito” all’inizio della stagione 1935/36; in questa veste fu impegnato nella duplice mansione di commissario di campo e di arbitro, fino a raggiungere la Serie A nella gara Fiorentina – Lazio degli anni ’50.
Aurelio Ciabatti (1909-1981). Già portiere titolare del Pisa e avviato verso promettenti traguardi, vide interrotta la sua carriera per un banale incidente: al termine di una partitella d’allenamento, nel deviare un forte tiro, si procurò la frattura del dito medio della mano destra. Mal curato non poté più continuare la carriera nel Pisa. Si riciclò nel Pontedera, ma la ridotta efficienza della mano destra lo costrinse a lasciare definitivamente e intraprendere la strada arbitrale.
Pur avendo iniziato tardi, bruciò le tappe e si affermò fino a raggiungere la Serie C.
Divenne presidente nel 1964 e rimase in carica fino al 1970.
Elio Banti. Titolare del Bar da Marino, abituale ritrovo degli appassionati di calcio e degli arbitri pontederesi. La sua carriera arbitrale lo portò a raggiungere la CAN. Durante la sua presidenza (1970-78), si impegnò nella ricerca di una degna sede.
Ferdinando Banti (nato a Pontedera il 22-gen-44, figlio di Elio). Aspirante arbitro nella stagione 1963/64, effettivo dalla successiva. A disposizione del C.R.T. (Comitato Regionale Toscano) fino al 1973. A disposizione della CAN D per due stagioni, l’ultima nel 1974/75, prima del salto alla C.A.S.P. (Commissione Arbitri Semiprofessionisti), fino al 1976/77.
Presidente nelle stagioni 1978/79 e 1979/80, è divenuto benemerito nel 1995/96.
Cosimo Franchini. Nominato presidente nel periodo più difficile della sezione (1980), sotto la sua direzione il numero degli associati triplicò. Nel 1981 fu ammesso dalla presidenza nazionale a frequentare il “IV Corso per Dirigenti Arbitrali della F.I.G.C.”, svoltosi presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano e alla sua conclusione divenne il più giovane dirigente arbitrale italiano.
Durante la sua presidenza arrivarono numerosi soddisfazioni tecniche: gli assistenti Lupi e Lombardi raggiunsero la Serie A e B; l’arbitro Paolo Mariotti la Serie C, così come Nesti e Toncelli.
Durante le stagioni sportive di allora sui tabelloni degli arbitri, pubblicati dai quotidiani di tiratura nazionale, apparvero i nomi di molti fischietti pontederesi inquadrati in tutti gli organi tecnici nazionali: CAN A-B, CAN C, CAI E CAD.
Nel frattempo era un susseguirsi di nuovi arrivi, compreso la prima donna arbitro, quasi sicuramente la prima in Italia, come sottolineato dall’intera stampa nazionale, anche se “ufficialmente” fu fatta risultare un’altra non appartenente a Pontedera.
Nel 1984, per il trentennale dalla nascita della sezione, il Consiglio sezionale organizzò numerosi manifestazioni aperte alla cittadinanza e che portarono a Pontedera arbitri internazionali del passato e del momento: da Jonni a Macchiarella, da Roversi a Bergamo, da Menicucci a Tedeschi, da Luci a Chiesa, da Redini a Tani, da Bruschini a D’Alascio. Parteciparono molti rappresentanti della F.I.G.C. e del calcio in generale tra i quali: il presidente del Pisa Sporting Club Romeo Anconetani, gli allenatori di Serie A Claguna e Simoni e giornalisti della Gazzetta dello Sport e del Guerin Sportivo.
Vennero poi indetti alcune importanti manifestazioni tra cui: L’Arbitralonga, il Premio Città di Pontedera e il primo raduno regionale per gli Assistenti Arbitrali (indetto nel 1990, si trattò della prima iniziativa del genere presa in Italia. Richiamò a Pontedera oltre 120 assistenti. L’iniziativa venne ripetuta l’anno successivo e in seguito divenne propria della CRA Toscana e organizzata stagione per stagione a Coverciano).
Franchini decise di abbandonare la carica dopo 14 anni (1994), nel frattempo, poco più che quarantenne, era stato nominato benemerito e nel 1990, dalla sezione di Pistoia, gli era stato assegnato il premio “Walter Zamponi 1988/89” per l’impegno a favore dell’attività arbitrale. La sua uscita venne accompagnata da una significativa lettera del Presidente Federale Antonio Mataresse e soprattutto da un lungo applauso di tutti gli associati della sezione.
Marco Toni (nato a Pontedera il 23/09/1959). Nominato presidente di sezione nel luglio 1994, ha esercitato la massima carica sezionale per 6 anni.
Iniziò l’attività arbitrale nel giugno 1975 e già due anni dopo faceva dell’organico di Promozione (la massima categoria regionale di allora). Dopo il servizio di leva riprese l’attività da dove l’aveva interrotta e nel 1987/88 fu promosso alla CAI e nel 1989/90 alla CAN D, dove militò per tre stagioni.
In carriera ha diretto più di 1000 gare ufficiali e l’11 febbraio 2004 il Presidente AIA Tullio Lanese l’ha nominato arbitro benemerito.
Piero Lupi (nato a Pontedera nel marzo 1942). Entrò nella famiglia AIA nel 1964, all’età di 22 anni, raggiungendo la seconda categoria. Nel 1971 intraprese l’attività di assistente arbitrale fino a debuttare nel 1984 alla CAN A/B. Ha cessato l’attività nel 1986 ed è stato nominato benemerito nel 1995.
Nel 1988 superò l’esame per osservatore arbitrale e dal 1992 al 1994 rimase in forza alla CAN D.
Molto attivo nell’attività sezionale: è stato revisore dei conti; membro del consiglio sezionale e per 20 anni (1984-2004) si è occupato del corso arbitri.
Divenuto presidente nel 2000 (il primo ad essere eletto dalla base, in quanto fino allora erano di nomina federale), sotto la sua direzione è stato istituito il “Premio Valdera” e sono stati festeggianti i 50 anni della sezione.
Le celebrazioni si tennero il 22 maggio 2004 alla presenza degli esponenti politici locali, dei presidenti delle sezioni arbitrali toscane, della CRA Toscana e dell’allora presidente AIA Tullio Lanese.
Ogni ospite, associato e chiunque ne fece richiesta ricevette il libro commemorativo “A.I.A. – Sezione di Pontedera. I nostri 50 (e più) anni” scritto da Franco Luperini e facente parte di un opera di beneficenza per l’Angola.
Quelle 111 pagine e altre iniziative servirono per dare un aiuto concreto ai bambini di un villaggio nelle vicinanze di Huambo ( appunto in Angola) e gestito dalla pontederese Suor Manuela Salvadori.
Di seguito le parole di ringraziamento di Piero Lupi: “Non potevamo dare il via alla tipografia per questo volume senza prima aver espresso il nostro grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e spronato in questa iniziativa. Il primo grazie è per Franco Luperini, che ha messo al servizio di quest’opera le sue capacità di organizzatore, di scrittore e soprattutto la sua memoria e il suo entusiasmo.
La nostra personale gratitudine va poi a chi ci è stato vicino e a tutti i quei colleghi che hanno raccontato le loro esperienze arbitrali e umane.
Al tempo stesso ci scusiamo per eventuali dimenticanze, dovute alla difficoltà di ricercare anziani colleghi su carte ormai illeggibili o addirittura introvabili.
Un grazie infine a chi ci sosterrà affinché il trillare dei nostri fischi superi il mare e giunga a far sentire la sua voce laggiù, in un continente povero, dove tanti bambini sfortunati aspettano il nostro aiuto e la speranza di un futuro migliore”.
Andrea Vanni (nato a Pontedera il 3 marzo 1962). “Perché ho scelto di fare l’arbitro” di Andrea Vanni. “Tutto nacque nel 1977 in una vacanza estiva organizzata dalla Parocchia dei Cappuccini di Pontedera. A quel viaggio partecipò anche Marco Toni che convinse il sottoscritto e altri ragazzi a partecipare all’imminente corso arbitri della sezione AIA.
Con la gara di Allievi Regionali del 31/12/1977 iniziò la mia carriera e in seguito: doppio esordio in 2° e 1° categoria nel 1982/83; promozione nel 1989; CAN D Scambi e Interregionale nella stagione 1990/91; e CAN C come assistente arbitrale dal 1994 al ’97, quando per problemi fisici ho dovuto abbandonare l’attività agonistica.
Debbo essere riconoscente a questo mondo: mi ha fatto conoscere molti luoghi e persone, dato soddisfazioni e insieme sacrifici, i quali mi hanno fatto crescere e superare le difficoltà della vita quotidiana.” Dopo anni da consigliere e la vicepresidenza sotto la direzione Lupi, Andrea Vanni è stato eletto presidente a giugno 2004.
Valter Baroncini (nato a Cascina (PI) il 27 maggio 1972), laureato in Scienze Geologiche nel 1999 attualmente, lavora come geologo presso la Società IDS Ingegneria di Sistemi di Pisa, azienda specializzata nello sviluppo e nell’applicazione di tecnologie radar per scopi d’ingegneria, geologia, archeologia e pubblica sicurezza. Si occupa dell’assistenza tecnica a livello internazionale interagendo con clienti di tutto il mondo.
Nel Marzo 1991, s’iscrive al Corso Arbitri della Sezione di Pontedera e il suo debutoo assoluto avviene il 17 giugno 1991. Dall’organico OTP, passa alla CRA nella stagione 1992/93 dove debutta in Seconda Categoria in quel di Abbadia di Montepulciano (SI) per la gara Abbadia – Pescaiola.
Un infortunio al ginocchio con successiva operazione gli rallenta la carriera, ma nella stessa stagione 1995/96 esordisce in Prima Categoria in Alberese – Batignano e a seguire in Promozione per dirigere Ponte del Giglio – Folgor Marlia.
In Eccellenza l’esordio arriva nel 1997-98 in Lanciotto Campi – Figline. Da allora ha collezionato oltre 100 gettoni nelle due massime categorie regionali, sfiorando il passaggio agli organi tecnici nazionali nelle stagioni: 1999/2000 e 2000/2001.
Vista la grande esperienza, ha continuato ad arbitrare per la CRA fino ai campionati 2004/2005, come arbitro effettivo speciale.
Al termine della stagione 2004/05 diviene Arbitro Fuori Quadro e in quella successiva, dopo aver superato l’esame, svolge il ruolo di osservatore arbitrale.
Da OA, dopo soli sei mesi a livello provinciale, torna a disposizione della CRA dove viene regolarmente impegnato in Eccellenza.
Per Baroncini, i ruoli dirigenziali in sezione sono iniziati come consigliere alla fine degli anni ’90 sotto la gestione dell’allora Presidente Toni; nel 2004, il Presidente Andrea Vanni l’ha insignito come suo Vice per l’intero quadriennio di mandato.
Nei primi otto mesi della stagione 2005/06, per indisponibilità di Vanni, ha ricoperto il ruolo di Presidente-Vicario della sezione, mentre nel 2007/08 è stato responsabile degli OA dell’OTS.
Diventa nono presidente sezionale il 3 giugno 2008.
L’ARBITRALONGA
Si trattava di una marcialonga arbitrale e trovò spazio persino nelle pagine dei maggiori quotidiani nazionali. Il Corriere dello Sport-Stadio nel n. 81 del 5-apr-1984 scrisse: “Così avremo anche la marcialonga arbitrale. Si chiamerà e non poteva essere altrimenti, Arbitralonga. Sarà la prima manifestazione del genere, almeno in Italia. Teatro della competizione il recito urbano di Pontedera; l’ente organizzatore: la Sezione AIA (Associazione Italiana Arbitri) di Pontedera; data della competizione: il 27 maggio prossimo. Gli organizzatori, che hanno già avuto l’adesione di arbitri provenienti da 19 delle 20 regioni italiane (manca solo la Basilicata) ritengono che la manifestazione avrà non meno di 600-700 partecipanti”.
L’iniziativa andò oltre le più rosee aspettative, aderirono: la Presidenza della Repubblica, il Ministero del Turismo e dello Spettacolo, il CONI, le massime autorità cittadine (civili, militari e religiose) e gli esponenti sportivi provinciali, regionali e nazionali di diverse discipline sportive (come hochey su ghiaccio, scherma, ippica).
Nel corso della manifestazione ebbe luogo un dibattito sullo sport con la presenza di: José Altafini per il calcio, di Novella Calligaris per il nuoto, del pilota Riccardo Patrese per la Formula Uno, dell’arbitro internazionale Paolo Bergamo, dei giornalisti RAI Giannini e Nutini e di altri personaggi illustri.
Durante il pranzo di chiusura della manifestazione e la premiazione finale furono sfiorate le mille presenze.
Classifica individuale “Arbitralonga”:
1. Giuseppe Malarico (AIA Crotone)
2. Massimo Chiesa (AIA Ostia)
3. Renzo Fracelli (AIA Livorno)
4. Francesco Davi (AIA Bologna)
5. Filippo Davi (AIA Bologna)
Classifica per sezioni “Arbitralonga”:
1. AIA Bologna
2. AIA Ostia
3. AIA Terni
4. AIA Piacenza
5. AIA Campobasso
Pontedera si classificò al 23° posto e i suoi 6 associati partecipanti ottennero i seguenti piazzamenti individuali:
27. Giampaolo Fogli
89. Giovanni Marconcini
94. Enzo Arrighi, ma 1° classificato degli Over 50.
116. Michele Lanza
133. Federico Caselli
275. Marco Vanni
Storie di Associati
Articolo (versione originale) scritto da Paolo Mariotti in occasione dei 50 anni della sezione di Pontedera nel 2004
La sezione arbitri di Pontedera compie 50 anni e di questi ben 36 trascorsi in mia compagnia. È davvero un bel traguardo ed è forse per questo che il Presidente Piero Lupi mi ha chiesto di raccontare un po’ di questa vita vissuta insieme, delle mie aspettative, delle mie gioie e perché no delle mie delusioni. Di sicuro la mia attività è stata contrassegnata da continui cambi motivazionali che mi hanno consentito di poter rimanere nell’Associazione per un così lungo periodo di tempo. A 20 anni, nel 1968, per la festa dell’Immacolata Concezione, davanti al Presidente del CAR Toscano Alfiero Goracci superai l’esame di “aspirante” arbitro. Era questa la qualifica che veniva data agli arbitri novizi che, dopo un periodo di prova che poteva variare da uno ai due anni, se confermati, diventavano arbitri effettivi. E così fu anche per me. Il debutto in una gara ufficiale della FIGC avvenne il 2 febbraio dell’anno seguente a Santo Pietro Belvedere (PI) in una gara di allievi provinciali: Belvedere – Renar Staffoli (2-1). La tensione e l’emozione erano palpabili, ma anche la speranza che tutto sarebbe andato per il meglio anche perché, dopo le numerose gare dirette per l’Arrighi (l’allora designatore zonale del CSI) l’impatto con la gara non rappresentava più un salto nel buio. Sotto la presidenza Aurelio Ciabatti ho svolto l’attività di arbitro a disposizione del Comitato Regionale Toscano per i campionati di seconda e prima categoria e successivamente con il presidente di sezione Elio Banti, dopo un paio di brillanti campionati nella Promozione toscana, venni proposto per gli scambi interregionali e immesso nei ruoli della CAD. Era l’anno 1975. L’esordio in una gara fuori regione avvenne a Cervignano del Friuli (UD) in una gara di promozione e mio padre, già minato da quella malattia che poche settimane dopo me lo avrebbe portato via, mi accompagnò e gioì con me. Di questi primi anni ho molti cari ricordi. Mentre scrivo rivedo tutti gli amici arbitri ora scomparsi che mi hanno spronato, che mi hanno arricchito di umanità e che hanno gioito con me per questo primo importante traguardo. Dall’Azzola Ernesto, un milanese trapiantato in toscana, mio primo CS (così si chiamavano allora gli Osservatori Arbitrali), al Tognarelli Danilo che mi ha “portato” in sezione, all’Orsini Oriando che a tutti diceva: “Gli ho fatto il Commissario in seconda categoria e ve lo dico io, arriverà molto in alto!”, ai presidenti di sezione Ciabatti e Banti che mi rincuoravano e mi stimolavano ad andare avanti, quando, dopo una delusione, le mie “certezze” vacillavano. Tra le gare dirette in quel periodo mi ricordo di un Cecina-Piombino, campionato di Promozione, che il “Tirreno” a firma di Vinicio Saltini intitolata “Tutti bravi a cominciare dall’arbitro!” e una gara di terza categoria a Santa Maria del Giudice dove un calciatore a fine carriera mi dette una ginocchiata sulla coscia affermando che quello era uno sfizio che si voleva togliere prima di attaccare le scarpe al chiodo!!. Ma proprio a me doveva capitare, mi ripetevo più volte e ancor oggi quando ci ripenso. L’attività svolta a livello interregionale era veramente gratificante. Mi facevano scorrazzare in su e in giù per l’Italia e dal momento che venivo considerato un “arbitro da battaglia” le isole e il sud erano le mie frequenti destinazioni settimanali. Approfittavo di questi viaggi anche per soddisfare le mie curiosità culturali: pinacoteche, chiese e siti archeologici erano le mie mete preferite. Con l’arrivo della designazione iniziava la programmazione del viaggio. Seguiva la scelta del mezzo di trasporto, l’itinerario e la prenotazione alberghiera. Di solito la partenza avveniva di sabato e questo era il giorno dedicato alla scoperta della località della gara o dei dintorni. La domenica mattina invece saliva la tensione per la gara e dopo la S. Messa, un pasto frugale e poi via al campo per la direzione della gara. Nel 1977 arriva la promozione alla CASP per la direzione delle gare del campionato semiprofessionistico di serie D. Un traguardo ambito che la volontà, l’applicazione e il sacrificio avevano reso possibile. La gioia del debutto in questa categoria avvenne però circa un anno dopo a Mezzolombardo (TN), in quanto una fastidiosa malattia mi aveva tenuto lontano dai campi di gioco. L’allora designatore Jonni di Macerata si dimostrò comprensibile e pazientemente mi attese. È stato quello un periodo molto triste, le transaminasi non si abbassavano e il giorno del debutto si allontanava sempre di più ed ad un certo punto pensavo seriamente di essere dismesso. Ma alla fine i miei sacrifici furono premiati.
Con il passare degli anni le designazioni diventavano sempre più prestigiose e pochi i rilievi che mi venivano mossi il che lasciava presagire quello che poi, dopo il premio conferitomi dal Presidente della Lega Semiprofessionisti Comm. Ugo Cestani come arbitro di serie D particolarmente distintosi per la ss 1979-80, puntualmente avvenne la promozione nel 1982 alla CANC per la designazione delle gare del campionato professionistico di serie C. Era la prima volta che un arbitro della sezione di Pontedera arrivava a questo traguardo. Per me era motivo di orgoglio, per i miei colleghi uno stimolo in più per darci dentro e cercare di seguire le mie orme. Sono stati quattro anni molto intensi e pieni di soddisfazioni. Il fatto poi di arbitrare in terna fissa mi aveva dato la possibilità di conoscere due amici, i miei due guardalinee con i quali condividere settimanalmente le ansie e le aspettative che questa attività riserva. Adriano Pallini di Follonica e Vittorio Pasquini di Querceta i loro nomi. La nostra amicizia dura ancora oggi e quando ci sentiamo, parliamo di quando facemmo questo, di quando facemmo quell’altro e il tempo sembra fermarsi tanto gli avvenimenti sono ancora vivi in noi. Insieme abbiamo condiviso anche gioie e dolori che hanno coinvolto le nostre famiglie. La morte del figlio di Vittorio durante il servizio militare ci procurò un dolore indicibile. Il debutto in serie C1 avvenne a Busto Arsizio (VA), il 2 giugno 1984, in un Legnano – Modena (0-1) con gol segnato su calcio di rigore. In quell’anno, la nostra sezione festeggiava i trenta anni della fondazione e fui nominato, dal presidente sezionale Cosimo Franchini, presidente del comitato organizzatore dell’Arbitralonga una maratona podistica, da me ideata nel nome e nei modi, dove gareggiarono insieme per le vie di Pontedera arbitri, giudici di gara e cronometristi delle varie federazioni sportive nazionali: fu una scommessa vinta. La manifestazione richiamò a Pontedera circa un migliaio di persone fra Dirigenti, atleti e familiari al seguito e riempì le pagine dei giornali locali e nazionali e numerosi i servizi sulle televisioni private e la RAI. Quando al ristorante al pranzo generale lessi il messaggio di augurio inviatoci dall’allora Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini la commozione fu generale. Il successo ci ripagò ampiamente delle nottate trascorse nell’organizzazione dell’avvenimento che coinvolse a vario titolo tutti gli arbitri pontederesi, mogli e fidanzate. Il 1986 è stato l’anno più triste, arbitralmente parlando, venni dismesso dai ruoli della CANC. La delusione fu tanta ma mi ributtai nella mischia e passato nei ruoli degli Osservatori arbitrali fui immesso nel 1988 alla CAND dove, nel 1991, mi è stato assegnato il premio nazionale Presidenza dell’AIA come migliore Osservatore a disposizione della CAND per la s 1990-91. Quando a Roma una effervescente Simona Ventura pronunciò il mio nome e mi fece salire sul palco per ricevere dalle mani del Presidente della FIGG Antonio Matarrese la medaglia ricordo, un brivido percorse il mio corpo per l’emozione e un grazie di cuore rivolsi nel mio animo alla mia famiglia, ai miei genitori che ora non ci sono più e a tutti quelli che mi erano stati vicini negli anni e che avevano condiviso con me gioie, sacrifici e aspirazioni. L’anno successivo fui promosso alla CANC dove sono rimasto per tre anni visionando molti degli arbitri che oggi dirigono nella massima serie calcistica. Nel 1995 dal Presidente dell’AIA Salvatore Lombardo sono stato nominato arbitro benemerito. Ho avuto poi dei riconoscimenti da parte del Panathlon International Club del Valdarno Inferiore nel 1982 e nel 1984 con la ciliegina sulla torta nel 1992 con la consegna della “Fiaccola d’Argento” in occasione della XIIIa Festa dello Sport organizzata dal Panathlon International Club Valdarno Inferiore per la promozione ad O.A. della CANC ricevuta di fronte ad una platea gremitissima di atleti e dirigenti di fama nazionale e internazionale a Montecatini Terme. Oggi faccio l’Osservatore a disposizione dell’OTS e devo dire che mi sto divertendo molto a fare il talent scout dei giovani arbitri pontederesi tra i quali spero ci sia quello che finalmente arrivi alla serie A.
a.b. Paolo Mariotti