Lunedì 9 Novembre si è svolta presso la sala riunioni UTE di Pontedera la quinta Riunione Tecnica Obbligatoria a cui è intervenuto l’allenatore Paolo Indiani, alla guida della società U.S. Città di Pontedera nel campionato di Lega Pro: nato a Certaldo il 20/07/1954, ha iniziato la carriera di allenatore a metà anni ’80, per poi guidare il Castelfiorentino alla vittoria del campionato di Eccellenza Toscano nella stagione ‘86 – ’87 e il Certaldo nella stagione ‘89 – ’90, per poi guidarla fino alla stagione ’94 – ’95.
Da lì in poi, “Mister” indiani si è specializzato come traghettatore specializzato nelle squadre di Serie D fino al salto di categoria nella vecchia Serie C con Poggibonsi prima (2000 – 2001) Massese (2003 – 2004) e, per l’appunto, la sua attuale squadra (dal 2012 fino ad oggi).
Da sempre estimatore delle figure arbitrali, di cui si fa diretto difensore negli incontri della propria squadra, “Mister” Indiani ha intrattenuto i presenti con delucidazioni sugli aspetti prettamente tecnici delle metodologie di allenamento da egli impiegate per i propri giocatori, andandosi dunque a confrontare con quelle svolte dai nostri fischietti durante i vari allenamenti settimanali.
Non sono altresì mancati riferimenti alle tematiche incentranti il rapporto che si instaura sul terreno di gioco tra calciatori e figure arbitrali, soprattutto in riferimento a casi di contestazioni a riguardo di una decisione presa; lo stesso Indiani si dissocia da una visione polemica e vigorosa dell’argomento:
«Personalmente ritengo che sia una cosa fortemente contraria allo spirito del gioco accerchiare l’arbitro a seguito di una sua decisione. Dico sempre ai miei ragazzi di lasciare stare l’arbitro perché è una cosa che mi infastidisce, specialmente quando la fanno le altre squadre, perché quello che voi chiamate “mobbing” non dovrebbe essere mai consentito e gli arbitri dovrebbero sempre punirlo in maniera esemplare, in modo che i calciatori possano imparare. Ai miei ragazzi dico sempre: “Avete mai visto tornare indietro un arbitro dopo un rigore? No, e allora pensate a giocare e a correre”»
La stessa riunione si è poi conclusa con un piccolo presente per il gradito ospite e con un rinfresco offerto da alcuni associati sezionali che hanno esordito nelle settimane precedenti.