Si è tenuta presso la Sezione di Pontedera, nel corso della Riunione Tecnica di Lunedì 1 Dicembre, la relazione, fortemente voluta dal Comitato Regionale Arbitri della Toscana, da parte del Referente Etico Sezionale, Federico Antonio Melillo, sul “Codice Etico dell’Associazione Italiana Arbitri”, per far conoscere quelli che sono i comportamenti consoni ad un associato, il quale aderendo all’Associazione volontariamente accetta le regole del codice, anche con una dichiarazione sottoscritta di accettazione (è da specificare che il Codice, continuamente in evoluzione, prevede l’organizzazione di seminari ovvero sessioni informative/formative e questa serata è stata una di queste).
Sinteticamente, si può concentrare buona parte della serata in un comma del suddetto codice, che riflette la pluralità di valori che più dovrebbero dirsi ad un arbitro: “È valore irrinunciabile ed imprescindibile di tale attività, la correttezza e la lealtà nella vita sportiva come in quella sociale. Il collante tra questi due principi, che allo stesso tempo ne costituisce il fondamento, è la cultura del “fair play”, valore da applicare non solamente sui campi di gioco ma a cui riferirsi come stile di vita, attraverso il rifiuto dell’inganno e delle astuzie finalizzate al perseguimento di vantaggi e/o profitti non parimenti raggiungibili con le sole proprie capacità”.
Sono state sollevate problematiche circa l’utilizzo dei Social Network per esprimere considerazioni sull’operato di altri arbitri, sottolineando e riprendendo un’altra parte del Codice stesso, che ancora una volta esperisce in maniera chiara e inequivocabile il comportamento che ogni associato deve (o meglio dovrebbe) tenere: “Ogni Associato deve avere cura che le sue dichiarazioni, scritte o verbali, non debbano mai risultare di pregiudizio per la reputazione dell’Associazione, degli organi associativi e tecnici, di singoli altri iscritti. Non deve avere atteggiamenti o diffondere notizie e informazioni deliberatamente false e tendenziose”.
Si usa il condizionale in quanto, inopportunamente, alcuni arbitri si comportano avversamente ai principi suddetti e ad altri principi che non possiamo trattare approfonditamente in questo articolo, esponendosi di fatto ad una valutazione disciplinare del “Comitato dei Garanti”, che segnalerà i fatti accaduti alla Procura Federale o quella Arbitrale; tenuto conto che è dovere di ogni arbitro segnalare immediatamente comportamenti contrari al Codice Etico, alle persone responsabili della struttura di riferimento, si è sottolineato come sia fondamentale imparare dagli arbitri delle categorie superiori, discutendo in ambito sezionale eventuali episodi dubbi, che siano di costruttiva utilità per tutti gli associati.
Al termine della riunione, si è lasciato spazio ad eventuali domande dei partecipanti, che avranno molto da riflettere e da pensare su quelle virtù indispensabili per essere Arbitro.
Davide Delgadillo