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2a RTO: Antonio D’Agnese!!!

È stata una riunione piacevole e molto interessante, quella che si è tenuta in sezione ieri 19 settembre. Relatore della serata è stato il nostro osservatore CAN B Antonio D’Agnese. Antonio, da 29 anni nell’AIA, da 29 anni con la passione dell’arbitraggio e con una grandissima forza d’animo, si è fatto strada da solo, nelle gerarchie dell’associazione.

“Mediocre” arbitro di CAN D (così si definisce durante la riunione), ci mette tutta la forza d’animo. Dismesso dall’organico a 31 anni, si propone di fare l’assistente, ma subito gli viene suggerita l’opzione osservatore arbitrale, in quanto fisicamente inadatto a intraprendere quel tipo di carriera.

Inizia così un lungo viaggio, sotto le guide regolamentari del nostro ex presidente Cosimo Franchini, dai campi provinciali all’olimpo del calcio, perché la CAN B è la vetta e la serie A è solo un optional.

Ogni domenica, a disposizione della sezione, va a vedere gli arbitri in compagnia di grandi osservatori nel mondo arbitrale e umilmente si rimbocca le maniche. In una vita di sacrifici, si fa largo nella categoria regionale e arriva in CAN D.

Qui, incontra osservatori di altre regioni e capisce che una passione come la sua ce l’hanno veramente in pochi. Ben presto, l’Organo Tecnico inizia a puntare su di lui e con il  cuore ricambia, mettendoci ogni parte di sé. Arriva in CAN PRO (ex CAN C) alle dipendenze del grandissimo ex arbitro Stefano Farina: arrivato tra i “big” del mondo arbitrale si distingue subito per la disponibilità e per le sue doti tecniche.

Ci racconta che una domenica, alle ore 5 del mattino, Farina lo chiama per chiedergli di visionare un arbitro a Crema e nonostante fosse andato a letto tardi per motivi di lavoro, si alza con tutto il suo entusiasmo e parte. Finalmente dopo 5 anni di CAN PRO, arriva là dove nessuno è stato capace: la CAN B.

Antonio ha sofferto, ha macinato chilometri e chilometri, ha rinunciato alle donne che non lo lasciavano libero la domenica, ha sempre risposto “a disposizione”, ma alla fine ce l’ha fatta.

La sua soddisfazione è intrasmissibile, e di certo non saranno queste parole a rendere la passione che c’ha messo in questi 29 anni di carriera.

Una carriera iniziata a 17 anni al completo servizio di ogni “capo”.

Antonio reduce da un’operazione al menisco, sia interno che esterno, per un problema che si trascinava da 2 anni, riferisce che si è operato solo adesso, perché non poteva permettere che qualcun altro gli passasse avanti.

Lui, umile contadino di Marti, di una piccola sezione quale Pontedera, ci è arrivato e ci ha messo davvero l’anima, anche ieri sera, per trasmetterci un po’ di quella sua passione: se lo vorremo ci arriveremo, come ha fatto lui, ma ci vuole sudore tanto sudore.

Essere laureati non conta, avere un appellativo di dottore non conta, essere di una grande sezione non conta, ma conta solo la voglia, quella voglia che solo pochi hanno, quella voglia che ha reso grande lui e la sezione di Pontedera.

Un grazie da tutta la tua sezione che ti apprezza e ti stima.

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