Cari colleghi,
ieri sera eccellente riunione con il grandissimo Danilo Giannoccaro. Ho visto ragazzi entusiasti della relazione che ha fatto parlando per circa un’ora e mezza delle sue esperienze
arbitrali, non tanto di quelle dal 2003 in poi, quelle della serie A cioè, ma di quelle dei dodici anni precedenti.
Malato di arbitraggio.
Questo il messaggio che ci ha dato. Quanti di noi lo sono veramente?
Se non si è determinati al punto di “ammalarsi” è difficile arrivare alla categoria superiore, anche se si tratti di esordienti o giovanissimi provinciali.
Da quello che ha detto Danilo è facile ricercare le motivazioni dentro di noi. Aggressiv potrei dire copiando il gergo dal tavolo verde, perfezionandoci continuamente nella preparazione atletica, sul regolamento e avendo già nel proprio bagaglio il carisma che dice Antonio (ma è verissimo): “Non se compra a la Coppe alò”.
L’arbitraggio ci può dare molto, ma molto ci chiede, lo diamo? A differenza dei calciatori la nostra carriera è per gradi, anche Pierluigi Collina o Braschi o Giannoccaro sono passati dalle categorie giovanili, e sentendosele strette, pensavano alle superiori, però dando tutto in quel campo.
Quella che stavano dirigendo, quella era la partita della vita, Appena finita si pensava alla prossima e così via.Facciamo tutti tesoro di quanto la sua esperienza ci ha affidato.to